La partita dell’occasione perduta
Si era messa bene la partita per l’Ottavia, considerato che era passata in vantaggio con uno splendido gol di Colaneri, fin dai primi minuti.
Dopo un uno-due. Dopo uno scambio veloce con Caminiti al limite dell’area , Colaneri si trova a tu per tu con il portiere e freddamente piazza un tiro imparabile che si ferma alle spalle del portiere per l’inevitabile 1-0.
Alla fine del primo tempo il risultato era pienamente meritato anche se la partita nei primi 45 minuti è stata molto frastagliata per i continui fischi dell’arbitro che ha continuamente interrotto il gioco per assegnare calci di punizione a causa degli innumerevoli falli di gioco, tutti nei limiti della correttezza sportiva.
Il mister del Capena, schiera in campo una formazione impostata a difendere la propria porta, probabilmente con l'intento di portare via almeno un pareggio, infatti lo schema di gioco è un 4-1-4-1, molto arretrato, frutto di una chiara preoccupazione per la seconda in classifica. Così la squadra capenate, nei primi 45 minuti si preoccupa più di interrompere le trame di gioco dell’Ottavia che attaccare che per fare la partita.
L’Ottavia con il suo classico 4-2-3-1 cerca di fare il suo gioco, così si riversa nella metà campo avversaria in cerca di spazi per trovare il gol; ma il gioco è brutto e frammentario a causa dei continui falli tattici dei capenati e cosi gli azzurri non riescono mai dare continuità al gioco.
Si assiste ad un primo tempo brutto dal punto di vista del gioco e molto frammentato. Comunque il vantaggio dell’Ottavia è giusto per quanto si è visto in campo, un Ottavia che ha cercato con insistenza la via del gol e un Capena rinunciatario preoccupato solo di non far giocare i padroni di casa.
Si era messa benissimo, quando al 5° minuto del secondo, il Capena si ritrova in dieci per l’espulsione di Fioravanti per fallo da ultimo uomo.
Sembrava fatta, invece questo è il primo episodio che cambia la partita. Il Capena cambia modulo e si mette con il classico 3-3-3, con cui cerca di occupare tutto gli spazi del campo, e pur in inferiorità numerica comincia ad attaccare, avanza il baricentro e spinge in cerca del pareggio.
L’ Ottavia aggredita smarrisce la trama del gioco e riesce a ripartire solo con velonese azioni di contropiede e solo per l’imprecisione degli avanti non si trova il secondo gol.
Al 19° il secondo episodio importante entra Montefoschi per il Capena, l’uomo della rimonta capenate.
Come entra si cimenta in azioni di disturbo provocando con continui alterchi con i giocatori dell'Ottavia che cadono nella rete della provocazione e del nervosismo. Pur non essendo molto veloce, ha dalla sua che è chiaramente un' uomo d’esperienza; si schiera al centro dei tre centrocampisti ed inizia a dettare il gioco per suoi, senza mai rinunciare alla provocazione e dando fastidio con continui urli da “Tarzan alla riscossa”, atti ad infastidire i nostri centrocampisti, cosa che gli riesce molto bene, al quale nessuno si preoccupa di dare fastidio quando imposta il gioco con lunghi lanci per gli avanti inescando il contropiede.
Il Capena trova il pareggio, in una mischia confusionaria nata da un calcio d’angolo, lesto è Metelli nella bagarre a mettere la palla in rete. Al 40° circa Montefoschi trova la rete del vantaggio grazie alla complicità del portiere dell’Ottavia. Da 40 metri circa, su calcio punizione, scaglia un pallone non irresistibile verso la porta per un eventuale deviazione degli attaccanti, la palla attraversa tutta l’area senza essere toccata e si ferma alle spalle del portiere nella rete. Un gol banale frutto dell’incertezza del portiere ottaviano.
Il mister Palmucci cambia le carte in campo, manda il centrale difensivo in avanti a fianco di Caminiti, ma non si riesce a trovare la via del gol, sempre per l’imprecisione dei nostri attaccanti.
Una sconfitta amara, frutto dell’ingenuità e dell’imprecisione dei ragazzi dell’ Ottavia e della mancanza di un uomo d’esperienza in mezzo al campo.
Al di là degli episodi che hanno deciso questa partita, le incertezze difensivi (grave quella del portiere) e le decisioni arbitrali, il vero problema sta nel gioco espresso dall’Ottavia.
Con l’uomo in più non è stata capace di imporre il proprio gioco. Riesce ad esprimere un bel gioco solo quando si tratta di ripartire in contropiede, con ripartenze veloci, ma le cose non vanno altrettanto bene quando c’è da imporre il gioco con squadre che si chiudono in difesa. Gli esterni non riescono ad arrivar sul fondo, un po’ perché non vengono lanciati dai centrocampisti, un po’ perché si accentrano verso la porta invece di allargarsi per arrivare sul fondo per crossare al centro dell’area.
I centrocampisti sono bravissimi nel fare gli incontristi, nel fare muro davanti alla difesa, ma hanno difficoltà nel far ripartire la squadra, anche per la scarsa partecipazione degli avanti nella manovra offensiva, i quali volte cercano la soluzione personale, mentre si è visto più volte che quando riescono ad esprimere un gioco corale creano grosse difficoltà alle difese avversarie. Infatti nelle poche azioni corale che hanno sviluppato (oltre al gol) sono andati vicino alla realizzazione del secondo gol.
Troppe incertezze difensive, viste sia nell’amichevole, che nelle precedenti giornate specialmente nel portiere, c’è da lavorare parecchio perché le titubanze del portiere potrebbero contagiare l’intera difesa creando un incertezza generale nei difensori.
Una brutta sconfitta, che pesa sullo sviluppo futuro del cammino della squadra, un stop che invita a rivedere molto di ciò e a lavorare di più per ottenere un risultato soddisfacente.
Domenica prossima trasferta a Nepi, una squadra in crisi, in coda con solo 1 punto, niente scherzi, concentrati per fare i tre punti…